VILLA  CORNARO

PIOMBINO  DESE   - PD -

 

 

Villa  CORNARO si trova nel centro del  Comune di Piombino Dese.

La  famiglia  Cornaro   fu molto influente nella  Repubblica  Veneta, ebbe un doge – Marco Corner  nato nel 1281 divenne doge nel 1365 a 84 anni, il  suo  dogado  fu  di  3 anni.

 

La famiglia Cornaro arrivò a  Piombino  Dese nel 1369 e sarà nel 1422  che  Zorzi Cornaro ottenne la proprietà del fondo dove sorge la dimora.

 

La famiglia  aveva altri  edifici circa 22,  sparsi in tutto il Veneto:

Altivole, Treviso, Meolo, Venezia, Este, Padova,  Castelfranco, Romano  D ’ Ezzelino, Vicenza, Montebelluna,  ecc.

 

Poche  dimore sono rimaste integre come  la Villa di Piombino  Dese e di Sant ’Andrea di Cavasagra di  Vedelago,   alcune  sono  rimaste solo  parzialmente,  un  esempio è il  Barco  di  Altivole.

 

La Villa esprime serenità e bellezza ed  è una delle poche in cui non si trovano le barchesse, il progetto si basava su una pianta quadrata, con due facciate  una  verso  la  strada e l’altra verso la campagna.

Ogni   facciata   ha  un pronao con   un duplice  ordine di colonne (6),  al  pianterreno di stile ionico ed al primo piano di stile corinzio.

 

LA Villa è stata  progettata da Andrea  Palladio  su incarico di Giorgio Cornaro  nel 1551 e la costruzione del corpo centrale fu terminata  nel 1554.

La facciata  ha  una  lunghezza di  55  m., vicino  sorgeva un’altra Villa  progettata da Michele Sanmicheli di proprietà di Andrea Cornaro fratello di Giorgio, i cui  rapporti  non  erano  idilliaci.

 

Dopo la morte di Giorgio  Cornaro avvenuta nel 1571 e  di  Andrea  Palladio scomparso nel 1580, il figlio di Giorgio - Girolamo  diede vita al completamento del progetto originale  della dimora con la edificazione delle ali laterali e di  una  barchessa  sotto la direzione dell’arch. vicentino  Vincenzo Scamozzi.

Attualmente  l’antica  barchessa  è  stata   trasformata  in  negozi.

 

La Villa presenta due grandi novità architettoniche, le  logge e le statue interne.

Le  doppie  logge  - al piano nobile al primo piano –  costituiscono una struttura singolare che non si riscontrano in altre opere del Palladio e non hanno  antecedenti nell’architettura  occidentale.

 

Questa dimora è simile ad altre due realizzate  nello stesso periodo e che sono:

VILLA PISANI    nelle vicinanze di Montagnana.

 

PALAZZO ANTONINI ad Udine, dove ciascuna ha un corpo centrale con loggia al piano nobile ed  un’altra è inglobata al primo piano.

 

Villa Cornaro fu  utilizzata come dimora per la famiglia ma fu anche  un importante azienda  agricola, infatti nel 1614  furono   coltivati   a granoturco  300  ettari  di   terreno  con  l’impiego di circa 50  affittuari e  diverse  famiglie  del  posto.

Oltre al granoturco  c’era una buona produzione di vino e le botti furono conservate sino al 1951 e cantina e granaio, su richiesta sono tuttora visitabili.

Le pareti del granaio  presentano   tutt’oggi  dei graffiti del seicento che indicano la quantità di grano prodotto all’epoca.

 

LA  VILLA  AL   SUO   INTERNO.

 

Da entrambi  i lati della dimora si accede attraverso due  belle scalinate.

Il piano nobile  si compone di un grande salone  con sei stanze laterali ed è la zona più importante dell’edificio dove si svolgeva la vita della famiglia e  si  ricevevano gli ospiti.

 

Il corrispondente piano superiore è costituito dalle stanze da letto, per ora non visitabili.

 

LA Villa ha molti affreschi, anche se inizialmente  le pareti erano bianche per  fornire maggiore risalto alle splendide collezioni di quadri dei primi proprietari. 

 

Solo nel 1716 Andrea  Cornaro  pronipote  di Girolamo II dà incarico al giovane pittore Mattia  Bortoloni  di soli  21 anni ed allievo di  Antonio Balestra,  di  eseguire  un  ciclo di 104  affreschi, incorniciati da stucchi e putti  creati  dall’artista   Bortolo  Cabianca di Venezia.

 

I  dipinti  delle sei stanze  del   piano  nobile rappresentano  scene del   Vecchio   Testamento, mentre  nelle due  stanze del secondo  piano  sono rappresentate  scene  del  Nuovo Testamento.

 

Vediamo in breve qualche affresco:

nella  sala da pranzo  ci sono dipinti  che riguardano la costruzione  dell’Arca, l’imbarco degli uccelli e degli animali, nonché l’Arca che si  salva dal diluvio.

 

Nel  soggiorno è rappresentata la costruzione della Torre di Babele, il patto tra Dio ed Abramo per la   Terra  Promessa.

 

Nel soggiorno degli ospiti si trova il dipinto di Mosè  davanti al  cespuglio ardente, le oppressioni degli Israeliti in Egitto,  Mosè ed Aronne davanti al Faraone, la  pestilenza  d’Egitto, la traversata del Mar  Rosso,  la Siccità, gli Israeliti che raccolgono la manna nel deserto.   

 

Altra novità  della Villa sono  le  statue  che incontriamo  per la prima volta, sono una serie di statue  di stucco  che si trovano  nel grande salone.

 

Sono state commissionate  da  Girolamo Corner II   allo  scultore Camillo MARIANI verso il 1593-1595,  collocate  nelle nicchie e  si è scoperto che facevano parte del disegno originale di 40 anni prima, del Palladio. 

 

Le statue  costituiscono una innovazione  nello sviluppo  della scultura veneziana, hanno una dimensione naturale a raffigurazione dei membri della famiglia Corner.

 

 

 

Vi sono rappresentati:

Il  doge   Marco   Corner,  Zorzi il Vecchio  Corner, duca di Candia, nipote del doge Marco  e che acquistò la proprietà di Piombino nel dicembre 1422,  fu Capitano della città di Verona e due volte Podestà

di  Padova.

 

Altra nicchia a sinistra, è riservata a  Caterina  Cornaro, regina  di  Cipro, nipote di Zorzi il  Vecchio, unica  sovrana  nella storia di Venezia, sposò nel  1472  Giacomo II  Lusignan  Re di Cipro.

 

Statua poi di Girolamo Corner, figlio di Giorgio, fu Comandante militare della  Repubblica  di   Venezia  a   Creta  e  poi  a Padova. 

 

La dimora sul retro ha un bel giardino, dove  di fronte scorreva il  fiume Dese che fungeva da via di comunicazione, oggi è ridotto a fossato e sul lato  destro si vede ancora l’attracco. 

 

La Villa nei secoli ebbe diversi passaggi di proprietà.

1554-1807             la   famiglia     Cornaro

1807-1919                           Carminati  - Torri

1919-1921                             Emo -  Capodilista

1921-1951                             Vianello

1951-1969              la Chiesa (usata come Asilo dal 1950-1960)   e lo  Stato

1969-1989             la famiglia americana Rusch  Greenvich che si prese cura della

                       dimora ed iniziarono l’opera di restauro che si protrasse per 20   anni  circa.

 

Oggi è di proprietà  di un ‘altra  famiglia americana appassionata d’arte – GABLE – dove i  coniugi   vi  abitano  in primavera ed  in  autunno.

 

La Villa è visitabile al sabato pomeriggio  dalle ore 15.30 alle 18.00 con  guida  -   

tel.   per   informazioni    049-9365017.

 

 

                                                                              Marisa    Sottovia

Padova,  luglio   .2007