STORIA DI VIGODARZERE
stato rilevato al
31.12.2006.
Si trova interamente in pianura, l’altitudine media sul
livello del mare è di m. 17, dista
da Padova km. 7,700 e si
estende su una superficie di 19,91 kmq.
Il servizio di trasporto pubblico è fornito con bus - APS linea
n. 19, corriere Sita
e con treno, linea ferroviaria Padova-Calalzo.
Già in epoca
paleoveneta III-IV a.
C. a Vigodarzere esisteva un
valido sistema stradale detto – pista veneta –che fu via via perfezionato dai popoli che si
succedettero.
Con l’arrivo dei
Longobardi 568-569 con il re Alboino,
Vigodarzere passa sotto il
ducato di Treviso.
Nel 601 arriva anche il re Agilulfo che assedia
di Padova e Vigodarzere che si
trova alle porte della città diventa campo base degli eserciti che si succedettero, dai
Franchi nel 774, gli Ungari
nel 900, sino all’imperatore
Massimiliano che era alla guida
delle truppe della Lega di
Cambrai nel 1509.
Intorno all’anno
mille si insedia una nobile
famiglia – Enrico da Vigodarzere, pare
fosse di origine straniera, di
investitura imperiale, professava la
legge salica e per vicissitudini personale dei componenti,
assieme alla famiglia dei Camposampiero diventerà
nemico degli Ezzelini.
La famiglia Vigodarzere aveva costruito un Castello poi
trasformato in casa di abitazione
e che andò distrutto nel
1405.
La dinastia dei -Vigodarzere- si estingue nel primo ottocento con la fusione
della famiglia Andrea
Cittadella.
Nei secoli XI e XII
si assiste al tramonto del feudalesimo e si costituiscono i Liberi
Comuni, di conseguenza molte città
divennero -Comuni- con
propri statuti e
podestà (sindaco).
Vigodarzere invece,
continuò ad essere considerato “campagna di Padova” da
cui dipendeva.
Il territorio di Vigodarzere è stato spesso teatro di lotte
medioevali, nel 1328 gli Scaligeri di Verona riusciranno ad occupare Padova, poi nel 1338 Padova cadde in mano
ai Visconti di Milano e solo nel
1339 Francesco Novello Carrarese
poté ritentare la
conquista di Padova e la riscossa partì proprio dal castello di
Vigodarzere con esito positivo, cosicché i Visconti furono cacciati
dal territorio padovano.
Padova con il governo della
Repubblica veneta - La Serenissima – conobbe un periodo di
tranquillità, sicurezza e prosperità economica, nonché culturale.
Fu un periodo di particolare attenzione per la regolazione
delle acque che scorrevano nel territorio e venne costituito il –
Consorzio di difesa di scolo ed irrigazione
Brenta Vecchia a Sinistra -.
Il territorio venne diviso in sette prese e Vigodarzere apparteneva alla quinta presa.
Nel maggio del 1797 ci fu la fine della Repubblica veneta ed
arrivarono le truppe di Napoleone, poi subentrarono gli Austriaci ed il
territorio di Vigodarzere passò sotto il distretto di Padova.
Il Governo austriaco diede impulso alle opere
pubbliche, strade, edilizia e scuola.
Nel 1866 il Veneto venne annesso al Regno d’Italia, primo
sindaco a Vigodarzere fu Francesco Giacomelli che restò in carica sino al 1873. Vigodarzere all’epoca
perdette due località Bragni e Brombeo che passarono sotto il Comune di
Cadoneghe.
La Sede municipale e
quella del medico condotto erano le vecchie scuole di Saletto.
Nel 1930 il podestà (sindaco) Benoni trasferì la sede comunale
presso la Villa Cà
Zusto, attuale Sede.
Ci furono dissidi tra Saletto e Tavo che volevano formare un Comune autonomo, ma mancarono le adesioni.
Con le due Guerre
mondiali anche Vigodarzere subì dure conseguenze, ci furono 182 morti.
Nel 1907 a
Saletto arrivò l’Ufficio
postale
Nel 1911 arrivò la luce elettrica ed il
telefono.
Nel 1912 furono costruite le scuole di Tavo.
Le prime scuole di Vigodarzere risalgono alla seconda metà del 1800.
Gli abitanti di
Vigodarzere si chiamano –vigodarzerani- per qualcuno vigodarzerini.
LE FRAZIONI:
SALETTO: il suo nome sembra derivi dal nome longobardo
–sala- che significa – centro economico
ed il nome viene citato per la prima volta in un atto del 1085.
TAVO: nel passato Tavo era un villaggio alla corte di Limena ed i Signori feudali erano detti – proceri -. Successivamente il paese passò alla famiglia Scintilla che divenne ricca ed il titolare di Tavo divenne – Ottavo- Alla famiglia Scintilla subentrò la famiglia Mussato ultracentenaria
con discendenti illustri come Albertino Mussato poeta e
politico molto stimato.
L’ultima erede fu la contessa Anna Mussto che andò in sposa al prof. Farini, romagnolo, fu docente presso l’Università di
Padova.
TERRAGLIONE o SALGARO cioè luogo
dove si piantano i salici.
Il nome deriva dal vicino
terraglio.
Nel 918 venne fondato l’ospedale San Jacopo da Salgaro per
i frati Ospitalieri.
Vigodarzere,
luglio 2007